Il progetto Letteraria - rivista semestrale di Letteratura Sociale, nasce nel 2009.
Di seguito l'editoriale del, primo numero scritto da Stefano, direttore della rivista:
"La scorsa estate, quando cominciai a telefonare ad amici scrittori e critici per proporre loro di realizzare una rivista di letteratura, temevo di ricevere una serie di risposte negative, basate su alcune convinzioni molto diffuse, del tipo: le riviste non le legge più nessuno, non credo più nel lavoro di gruppo, è un’esperienza legata ad altri momenti storici, dopo la vittoria di Berlusconi non vale più la pena fare qualcosa in Italia, meglio emigrare. Al contrario, e con mio (piacevole) stupore, le reazioni sono state quasi tutte positive, come se, dopo anni di percorsi individuali, in tanti fosse maturata l’esigenza di provare a ricreare una dimensione collettiva, dalla quale far nascere un piccolo progetto in grado di diventare un punto di riferimento per chi, malgrado tutto, ha ancora la necessità di confrontarsi con i “grandi temi” sociali, culturali e politici, magari a partire dallo specifico letterario. Così, anche grazie all’impegno della nuova proprietà di “Editori Riuniti”, è nata “Letteraria”, rivista semestrale di letteratura sociale, termine al quale intendiamo fornire l’accezione più ampia, capace di contenere elementi quali Storia e memoria, conflitto e lavoro, attualità e cambiamento di costume, e così via. Di conseguenza, in questo primo numero troverete, tra l’altro, una parte monografica dedicata al tema “Il bianco e il nero” (e dunque alla percezione del razzismo, ma anche al rapporto tra romanzo noir ed eventuale romanzo bianco, nonché a molti altri aspetti inerenti al tema centrale), articoli su questioni tipicamente sociali (le morti causate dall’amianto, le emergenze ambientali, le forme dell’autoritarismo, i tagli alla cultura e allo spettacolo) e politiche (siamo davvero in presenza di un’egemonia culturale della destra?), ma anche tanti pezzi di carattere strettamente letterario, anche se caratterizzati da un’impostazione di tipo sociale. Molta attenzione viene (e verrà) data a ciò che si scrive nel mondo (questa volta ci occupiamo della nuova narrativa che sta crescendo nelle banlieu parigine e di quella prodotta da autori balcanici), al “ripescaggio” di grandi scrittori che hanno avuto un forte peso sociale, oltre che letterario (e in tal senso vi proponiamo le riletture di Julio Cortàzar, Osvaldo Soriano, Simone de Beauvoire, Primo Levi e Haroldo Conti, quest’ultimo assassinato dai golpisti della giunta militare argentina e ricordato dal regista argentino Renzo Casali, che ebbe occasione di conoscerlo a Buenos Aires), alle interviste a grandi personaggi del mondo artistico/culturale (stavolta si tratta del “principe” dei fotografi italiani, Mario Dondero) e ai dibattiti sulla letteratura (in questo numero Wu Ming 2 prosegue la discussione sulla “Nuova Epica Italiana”). Come risulta evidente dalla scelta dei temi, non abbiamo alcuna intenzione di dare un taglio “accademico” alla rivista, puntando, invece, a rivolgerci al pubblico (relativamente vasto) dei cosiddetti “lettori forti”, nonché a quelle persone magari più interessate al dibattito politico interno a una sinistra frantumata (e tuttora incapace di esprimere un vero progetto di trasformazione sociale e di superamento – da sinistra, appunto – della crisi economica), ma non per questo insensibili agli stimoli che possono arrivare da chi ha scelto la letteratura come principale mondo espressivo, da vivere anche in modo militante, come si diceva un tempo. Una proposta, la nostra, che andrà meglio definita “in divenire”, sperando di raccogliere, nel corso dei prossimi mesi e anni, anche i contributi dei nostri – spero tanti – lettori."
La rivista ha iniziato il proprio cammino con la casa editrice Editori Riuniti, rilevata dalla famiglia Aringoli.
Sono stati i primi due numeri, quelli del 2009. Purtroppo la casa editrice non ha sostenuto il progetto e pur essendo gratuite tutte le collaborazioni redazionali, non ha mai pagato i fornitori tecnici, obbligando il collettivo redazionale a cercare un nuovo compagno di viaggio.
Ben presto è iniziato il sodalizio con Alegre Edizioni che si è fatta carico del progetto con slancio e determinazione consentendo alla rivista/laboratorio di continuare negli anni le pubblicazioni.
Letteraria ha dedicato un numero intero al suo fondatore nell'ottobre 2012.
Alla scomparsa di Stefano il collettivo redazionale si è chiesto se continuare e con quale direzione.
Alcuni collaboratori, forse particolarmente legati a Stefano come persona, si sono allontanati, ma tutti gli altri hanno deciso di raccogliere il testimone e portare avanti il progetto. L'editore ha creato le condizioni perché il progetto si sviluppasse e potesse continuare.
Sono usciti altri tre numeri e quindi è nata l'esigenza di un cambiamento di rotta.
Adesso ogni numero della rivista ha tema monografico ed anche il servizio fotografico che la illustra si attiene all'argomento.
Letteraria é uno dei progetti a cui Stefano era più legato, sintesi dei suoi profondi convincimenti.